Ricordo
che era tardi!
Le luci del corridoio della corsia erano state abbassate da
parecchio...!
Le grida e i lamenti di dolore, del giorno, erano stati spenti dalle
iniezioni di antidolorifici che ci venivano somministrati per
consentire, a coloro che ci "curavano", alcune ore di tregua!
Ore
durante le quali, il dolore...si assopiva e permetteva, a membra
stanche, piedi gonfi e corpi straziati...il riposo!
Accanto
a me c'era un letto vuoto destinato ad accogliere di lì a breve una
donna anziana che stava morendo di una forma ormai avanzata e acuta di
pancreatite.
Quando
arrivò era in condizioni disperate...
I familiari erano stati pregati di non allontanarsi dall'ospedale
perché si temeva che non sopravvivesse alla notte!
Invece,
la mia nonnina...lottò e quando le luci della camerata vennero accese
dal personale del primo turno della mattina...vidi gli occhi più,
incredibilmente, azzurri che avessi mai visto!
Mi
guardò e disse: "Come ti chiami"?
Risposi: "Katia"!
Sorrise e disse: "Katy"...
Nella
sedia accanto a lei, ogni notte,..."dormiva" la sua
infermiera privata.
A ripensarci mi vien da ridere!
Immagino quanti soldi abbiano speso i suoi familiari per darle
un'assistenza notturna, quando in realtà...la
nonna (è così che
la chiamavo), non aspettava altro che di sentire il respiro pesante e
regolare dell'infermiera per bisbigliare in modo quasi impercettibile:
"Katy...Katy..."!
Aveva
sempre sete...classico per la sua malattia.
Poteva bere solo 1-2 sorsi alla volta...a distanza di circa mezz'ora
l'uno dall'altro!
Le avevano messo un sondino naso-gastrico per permetterle di espellere
tutto il liquido "mortale" che richiedeva.
La sua forma grave e acuta di pancreatite vietava l'assunzione di
qualsiasi cosa...acqua compresa.
Ma data l'età avanzata, anche i medici non si sentivano di vietarle
anche l'acqua...quando "sapevano" che aveva i giorni contati.
Il
momento peggiore era: la notte!
Aspettava pazientemente che l'infermiera "riposasse", per
chiamare quel nome che lei aveva ormai associato a ...
"compagnia".
"Katy"...Katy...ho sete...tanta sete...!"
Mia alzavo e le versavo quelle poche gocce in bocca e mentre lo facevo
l'accarezzavo o le tenevo la mano e le raccontavo della mia Valle.
Le descrivevo i miei boschi; le parlavo di tutto il verde che i miei
occhi vedevano quando lasciavo scorrere lo sguardo attorno a me;...le
parlavo di tutte le cose che avrei fatto o che avrei voluto fare se
fossi stata...nel mio mondo!
Lei
mi chiedeva di non smettere...
Ore
e ore trascorse a parlare della vera "Vita"!
Mi chiedeva com'era il sole...
Voleva sapere che profumo aveva l'erba appena tagliata della quale le
parlavo...
...La vedevo "vivere" attraverso le mie parole, e mentre le
raccontavo...vivevo anch'io!
Trascorrevo
tutte le notti accanto a Lei...e Lei..."parlava"..."mi
chiedeva"...sorrideva!
Quando le prime luci dell'alba filtravano attraverso le finestre...si
addormentava.
Dal giorno che venne ricoverata al giorno che si addormentò "per
sempre"...non parlò più con nessuno, tranne la sua: Katy!
Lo
seppi la mattina che morì!
Era una mattina come le altre...
Dopo il solito "giro" dei medici, uscivo un attimo in giardino
per prepararmi al risveglio...della sofferenza!
I farmaci avevano fatto il loro dovere durante la notte...ma di giorno
regnava incontrastato: il dolore!
Mi
ero appena rifugiata in un angolo tranquillo (se tale può essere
all'interno delle mura di un ospedale) quando vidi questa donna venirmi
incontro.
Dal suo sguardo...capii!
Non
fu il dolore della morte della mia nonnina a straziarmi ma...il sapere
che non aveva più "parlato" con nessuno delle persone a Lei
care.
Era stata tutta "mia"...per 12 giorni...e io lo ignoravo!
Quando raccontai ciò che mi aveva detto durante le notti trascorse
insieme, vidi sua figlia..."ossigenarsi" ad ogni sillaba,
parola...frase.
Io
non potevo sapere...
Ma seppi che..."Katy"...fu l'unica parola che disse ai suoi
familiari mentre volava...verso l'infinito!
La
Ragazzina
Occhi di ragazzo
Tu uomo...!
A Paolo
La
Piuma
Al
Padre
Aria
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