al  Padre...

La vita di ciascuno di noi è come una montagna, la quale va scalata e affrontata gradatamente…giorno dopo giorno.

Al bambino compete l’arduo compito di dover risalire il sentiero verso la vetta che lo porterà a diventare uomo.

Il suo sguardo è quasi perennemente rivolto verso quel uomo grande e forte che sta là, in cima.

 


 

Quell’uomo energico e vigoroso, che lo incita e incoraggia nel viaggio, è suo padre.

Il sentiero è irto e ripido, ma il suo papà crede in lui e sa che può farcela.

Suo padre gli parla e gli indica, con amore e sicurezza, il sentiero.

 

Lo rincuora e gli insegna come meglio salire e quali sono i pericoli da evitare.

Il fanciullo, esortato e incoraggiato, risale progressivamente la montagna e ad ogni passo si sente sempre più sicuro e autonomo.

 

Ha capito dove stanno le insidie e memore dei consigli del padre le evita.

Ha appreso come affrontare l’ascesa e questo gli permette, ora, di guardarsi intorno e scoprire da sé ciò che lo circonda.

 

Mentre sale commenta con suo padre ciò che vede e ascolta attento e interessato il commento che giunge dal suo genitore, il quale vede le medesime cose da una posizione diversa.

 

 

Quest’uomo vigoroso e forte ha sostenuto il ruolo fondamentale di “figura cardine”, che racchiude in sé il senso della vita di ciascuno.

 

Ha accompagnato suo figlio attraverso  il tortuoso percorso della risalita e nello stesso tempo ha sostenuto e compreso il suo, ormai anziano, genitore che ora abita nel fondo valle.

 

La grandezza di ogni uomo sta appunto nel riuscire a mantenere in equilibrio queste forze così simili per sentimento ma così distinte nell’età, le quali tendono a tirare in direzioni opposte perché manifestano bisogni e aspettative diverse.

 

Amore verso quel genitore ormai avanti negli anni che si è guadagnato stima, rispetto e comprensione quando era lui che risaliva la salita verso la cima, e amore verso quella creatura che lo guarda con fiducia e orgoglio.

 

Bisogno da parte di quel vecchio di non sentirsi un fardello improduttivo, ma un anziano padre saggio e complementare negli affetti; bisogno da parte di quel figlio che si sta affacciando alla vita e che si appresta a divenire egli stesso una figura cardine.

 

Ma più il giovane sale verso la vetta…più il padre è consapevole che lentamente inizierà ad affrontare la lenta, ma inesorabile, discesa verso la china dal versante opposto che lo condurrà nella valle della vecchiaia.

 

Tuttavia pur vedendo il fondo valle, dal lato contrario, continua ad udire la voce di suo figlio e gli parla, mentre, nel contempo,  si appresta ad accudire e a sostenere il suo anziano genitore che lo rincuora e lo rasserena sul suo operato

 

Finalmente il figlio raggiunge la cima dove un tempo ravvisava la sua guida che lo esortava e lo incoraggiava.

 

Volge lo sguardo verso il fondo della valle, perché sa che laggiù ci sono suo padre e suo nonno...ora li rivede...entrambi.

 

Rivede l’uomo che lo ha aiutato a scalare la montagna della vita e a lo ha reso adulto e, nel medesimo tempo lo osserva mentre porge il braccio al suo anziano genitore per sostenerlo fino alla fine, attraverso il cammino, di ciascuno di noi, che è...la vita!

 

Lo vede, lo riconosce e lo ringrazia!

Guarda il fondo della valle e sorride, poi volge lo sguardo verso i piedi del monte, dove un’altra creatura si sta apprestando a salire.

Questi è suo figlio!

Lui parlerà e aiuterà il suo bambino esattamente come un tempo suo padre aveva fatto con lui.

Sa cosa dire a suo figlio perché ricorda le parole e gli insegnamenti.

E’ sereno perché quando inizierà a scendere, a sua volta, verso la valle della vecchiaia parlerà e ascolterà il proprio figlio come il suo anziano genitore ha fatto con lui.

 

 

Allora dirà: “Grazie, Papà”!

La Ragazzina
La Nonna
Tu uomo...!
Occhi di Ragazzo

A Paolo
La Piuma

Aria

 

 

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