a Paolo...

Nulla è più difficile per l'uomo se non intraprendere il lungo viaggio che lo porterà a raggiungere o sfiorare... la conoscenza di sé!
E' attraverso questa conoscenza che "vedrà" tutto l'orrore e lo splendore della vita.
Orrore, perché vedrà ciò che il dolore e la sofferenza subita gli hanno fatto!
Splendore, perché comprenderà che la sua anima è immortale e non colpibile!

Ogni anima ha il suo "guardiano"!
Il guardiano dell'anima ha il compito di proteggere la nostra anima, dal male che viene dalla vita.
Egli è buono o spietato; dipende da quanto dolore ha protetto e difeso l'anima.

Quanto più un individuo è attaccato dalle disgrazie e dalle sofferenze, tanto più il guardiano deve fare da filtro... da difensore.
E il male gli resta dentro... lo guasta, lo inaridisce e lo devasta... ma l'anima è salva!

Il guardiano è addestrato ad assolvere a questo ruolo; egli sa che è destinato, magari, a diventare orribile e spietato, ma è lo scotto che deve pagare se vuole preservare la purezza dell'anima.

Ciascuno di noi, nella vita, subisce degli attacchi!
Nessuno è risparmiato; tutti siamo destinati a sopportare dolori e sofferenze.
Tutti, quindi, abbiamo un "guardiano dell'anima" che è stato toccato dall'orrido della vita!

La domanda che mi sorge spontanea è: "Quanti di noi riescono ad affrontare questo guardiano, guardandolo dritto negli occhi sostenendone lo sguardo?
Quanti, invece, fuggono nel momento stesso che lo intravedono appena?"

Costoro si renderanno conto che in realtà stanno fuggendo da se stessi?

Il guardiano è nato con noi... è parte di ciascuno di noi.
Egli non teme la verità o il dire; perché, dunque, sfuggirgli?
Non è, quindi, uno scappare dalla verità?
Non è, quindi, uno scappare da noi stessi?

E' scappando che si diventa insicuri, fragili, indecisi e anonimi.
Lui è in noi!
Ci parla ogni giorno, ci racconta del suo dolore divenuto orrore per difendere la parte più fragile e pura di noi... l'anima!
Di fronte a tanto lottare e soffrire non si può che abbassare il capo e cercare di comprendere.

E' proprio guardando in noi stessi che "vediamo" e "accettiamo" ciò che la vita ci ha donato o derubato.
E' dal conoscere e perdonare noi stessi che impariamo a non mal giudicare gli altri.

La vita è una tavolozza di colori che l'uomo usa per abbellire il quotidiano della propria esistenza .
Purtroppo molti uomini ritengono di essere gli unici in grado di usare quei colori... e tendono a guardare la vita degli altri solo in bianco e nero!

Che arroganza, vero?
Quanta presunzione in "esseri" così piccoli, che a ben guardare trascorrono l'intera vita alla disperata ricerca di qualcuno che li renda... consapevoli proprio di..."essere"!!!

 

 

 

La Ragazzina
La Nonna
Tu uomo...!
Occhi di Ragazzo
La Piuma

Al Padre
Aria

 

Contatore visite