Filosofia
tra sapere e mitologia...
Tutti sanno
che la parola "Filosofia" è composta dalla radice:
filoς
e dalla desinenza: soφia. filoς = amore sofia = sapere
I più colti, leggendo il contenuto di Filosofia, capiranno subito che il mio fluido satirico tenderà a "favorire" il potere di ...sofia, mentre i più affezionati comprenderanno al volo...il perché di tutto ciò!
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Vi racconto una storia...
Tanti tanti
anni fa...c'erano degli uomini che amavano usare bellissime parole ed
espressioni, quali: amicizia, rispetto, unione...comunità ecc. Un giorno, mentre sostavano sotto le colonne di un patio, uno di loro lesse una scritta, che si trovava su un muro, poco distante, dall'altra parte della strada...(per intenderci, su suolo: pubblico).
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La cosa fece
andare su tutte le furie il Vate D'Ovo... Così denominato perché pare provenisse da Ovo, un paese, dove le galline erano più numerose di coloro che le allevavano... "Non è ammissibile
tutto ciò" - disse rivolgendosi verso gli altri - |
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Gli altri
profeti rimasero in silenzio ad assistere alla sfuriata del loro capo,
ma in cuor loro fremevano di rabbia in egual misura, specie il profeta
Cecco, il quale non capiva con che coraggio, quel individuo agnostico,
osasse definire proprio loro...uomini di cultura e di virtù...dei:
somari?
Il Vate D'Ovo stava ancora sbraitando come un folle quando, ad un certo punto, videro una persona sopraggiungere dalla strada. "Oh cielo!" - pensò, il Vate D'Ovo - "Sicuramente leggerà quell'infame scritta, volgerà lo sguardo verso di noi e infine...scoppierà a ridere". |
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La persona
che videro i profeti, in realtà era una donna: Sofia, la quale si
fermò proprio davanti al muro.
I profeti erano già
belli che pronti a contrattaccare, quando ad un tratto, la donna, senza
degnarli di un'occhiata...s'incamminò per proseguire il suo viaggio. Reppiolao Il Vate D'Ovo, che ovviamente aveva assistito alla scena, ripresosi dallo stupore di tanta indifferenza...chiamò la donna, gridando: "Hèi, tu! Come osi non rivolgere nemmeno un saluto ai filosofi del patio?" La donna, nell'udire
quelle parole si fermò e si girò, volgendo lo sguardo tutto attorno,
come in cerca di qualcuno. Aveva fatto pochi passi, quando da dietro le sue spalle sentì una voce dire: "Guarda che sto dicendo a te! Perché non saluti i filosofi?" - disse Il Vate D'Ovo - |
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Sofia si
volse, lo fissò ironicamente e disse: "Sta dicendo a me, buon
uomo?"
V: "Mi pare ovvio
dato che non c'è nessun altro in giro, non ti pare?" S: "Tutt'altro! Voi
siete a me ben visibili. Sono i filosofi che non vedo!" S: "Beh se così fosse, allora ho salutato anche dei somari" - disse la donna, indicando la scritta sul muro - Il Vate D'Ovo, sentì salire in sé due sensazioni concomitanti; la rabbia e la ...frustrazione! Non era possibile! |
Sofia, capì che il profeta stava per esplodere, e dato che per natura non sopportava sceneggiate da mercato, pensò bene di zittirlo, chiedendo: "Senta un po', buon uomo, le hanno mai raccontato... ...la storia del pittore Anul e dell'egocentrico nano Tello?
Vate D'Ovo la guardò e
disse: "Chi sono costoro? Non li ho mai sentiti nominare!" S: "Anul era stato
chiamato presso il regno del famoso Ethelwulf, per affrescare una sala
immensa denominata "il salone dei folletti". Il salone dei folletti,
in breve tempo, prese vita. Il potente Ethelwulf ne
rimase così colpito e felice che decise di dare una festa in onore alla
fantasia di Anul. La festa fu
un successo.
In ogni
folletto rivedeva una persona a lui nota.
Incominciò a gridare come un ossesso contro Anul, accusandolo di aver ridicolizzato il suo circo e di aver infamato le persone che vi lavoravano. Anul rimase folgorato di
fronte a una tale reazione, così come tutti i presenti che pensarono
subito che il nano fosse ormai completamente impazzito. Ethelwulf che aveva assistito alla scena, dapprima scioccato e poi via via sempre più divertito...si avvicinò a nano Tello e disse: "Oh egocentrico, suvvia dimmi, che ti succede? Cos'è che scatena questa crisi isterica da donnicciola? Cosa ti turba a tal punto?" Il nano gridò: "I
contenuti della sala dei folletti sono offensivi e denigranti per
tutto il mio circo!" Nell'udire
quelle parole il nano si zittì! |
Vate D'Ovo e i suoi discepoli erano rimasti in assoluto silenzio per tutto il tempo della durata della storia. Quando Sofia tacque li guardò negli occhi uno ad uno, e ciò che vi lesse fu solo una profonda: vergogna! Immagino,
che a questo punto avrete capito tutti che Sofia altri non è che ...la
Dea della Sapienza! Colui che
parlò fu il placido Reppiolao e lo fece dopo che vide Vate D'Ovo e il
compagno Cecco, abbassare lo sguardo e la testa. Nell'udire quelle parole, la Dea della Sapienza sorrise soddisfatta e si incamminò...in silenzio per proseguire la sua missione: far scorrere il sapere fino ad inondare tutti i lidi dell'ignoranza!
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